Casale in Toscana, fronte sud est, luglio 2023

#Restauro, consolidamento e riqualificazione energetica di un casale in Toscana.

Il progetto riguarda un antico casale localizzato in Val di Chiana. L’edificio interessato è parte di un insieme edilizio il cui nucleo centrale, di perimetro quadrato suddiviso in quattro parti, risalente presumibilmente all’epoca medievale, si eleva con muri in terra battuta senza fondazioni, posati direttamente sul mondo, per due piani fuori terra.
La parte interessata dal progetto riguarda i tre quarti di questa originale costruzione, di circa 12 metri di lato, attorno alla quale alcuni ampliamenti in muratura, già registrati nell’Ottocento, ne hanno modificato perimetro e volumetria originaria, aggiungendo anche un secondo piano.

La destinazione d’uso originaria prevedeva al piano terra stalle per le vacche chianine, granai con due cisterne interrate e vari locali accessori al lavoro contadino (e come tali utilizzati fino agli anni Ottanta), con l’abitazione al primo piano, raggiungibile da un’ampia scala tradizionale in travertino con soffitto a botte, dalla quale si accedeva alla cucina, caratterizzata da un grande camino. Attorno a essa le camere da letto e, dagli anni Sessanta, un bagno. Un secondo alloggio per i contadini trovava posto al primo piano, in corrispondenza dell’angolo ovest dell’edificio.
Negli anni Sessanta un ammodernamento ha demolito quasi tutte le volte in mattoni nella porzione originaria in terra cruda e i solai in legno ottocenteschi, sostituendoli con strutture in laterocemento e pavimenti in marmette. Di quest’epoca sono anche tutte le coperture.

L’attuale intervento di restauro ha riguardato un importante consolidamento sismico e la riqualificazione energetica di tutto il fabbricato, eseguiti con i criteri della bioedilizia, come è nella prassi dello studio Architeco. L’opportunità di utilizzo dei superbonus fiscali al 110% ha permesso di realizzare le sottofondazioni delle murature in laterizio, un vespaio areato e un solaio isolato al piano terra.
Oggi la casa è in classe energetica A, con un sistema di climatizzazione a pompa di calore alimentata con energie solari, termica e fotovoltaica; l’impianto radiante a pavimento è ricoperto di cotto toscano artigianale. Il volume nell’angolo ovest, consolidato sismicamente anche con intonaco armato, è stato isolato con cappotto in canapa. Le murature perimetrali del corpo principale della casa, al piano terra, hanno un #termointonaco a grosso spessore in #calcecanapulo.

Particolare attenzione è stata posta al mantenimento delle murature in terra cruda: alcune di queste, ripulite dagli intonaci in cemento, sono rimaste a vista; altre ridipinte a calce hanno mantenuto tutte le deformazioni dovute all’usura dei secoli; quelli già insacchettati nella muratura in cotto, intonacate e dipinte con decorazioni Otto e Novecentesche, dopo un adeguato lavoro di cuci-scuci, sono rimaste tali e quali o re-intonocate a calce. La parete che fiancheggia la scala che scende alla cantina, reputata da qualcuno di fattura longobarda, è rimasta a vista.

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La casa è stata oggetto di una tesi di laurea, nell’A.A. 2020-2021, sul tema Costruzioni in terra cruda in Valdichiana: il problema della caratterizzazione meccanica dei materiali (studentessa Marina Di Ienno, relatrice prof.ssa Giovanna Ranocchiai e correlatore Prof. Mario Fagone), che ha analizzato la resistenza alla compressione della terra cruda.

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